Controlli più rigidi sulla regolarità contributiva

L’INPS ha adottato a partire da settembre 2017 un nuovo sistema di verifica della regolarità contributiva: la procedura viene avviata automaticamente per tutte le denunce Uniemens da cui risulta la mancanza del DURC e il controllo, che inizialmente riguardava unicamente il pagamento dei contributi pensionistici, è esteso anche alla regolarità contributiva presso l’INAIL e le Casse Edili. I maggiori controlli ripropongono una questione delicata, quella della revoca dei benefici contributivi e normativi in seguito all’accertamento di violazioni.

1. Requisiti dei benefici contributivi e normativi

La legislazione in materia di lavoro e di previdenza sociale assicura agevolazioni di natura contributiva e fiscale alle aziende in regola con il pagamento dei contributi. Tali agevolazioni si distinguono dai regimi contributivi che caratterizzano interi settori, specifici territori o determinate figure contrattuali (ad esempio l’apprendistato) che prescindono dalla regolarità contributiva dell’azienda.

Le agevolazioni comportano in genere la riduzione o l’azzeramento del cuneo fiscale e contributivo e sono subordinate al possesso di determinati requisiti:

  • La regolarità del Durc
  • L’assenza di provvedimenti amministrativi o giurisdizionali accertativi di determinati illeciti penali o amministrativi
  • Il rispetto di altre disposizioni di legge e dei contratti collettivi nazionali e territoriali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative

2. La revoca dei benefici

I benefici contributivi e fiscali riconosciuti ad una impresa possono essere revocati secondo diverse modalità a seconda del requisito richiesto per la loro erogazione venuto meno. Si possono presentare 3 diverse ipotesi:

  • DURC NEGATIVO

L’azienda è privata di tutti i benefici contributivi e fiscali di cui gode, inclusi quelli derivanti da obblighi di legge e da contratti collettivi, fino alla successiva verifica contributiva da parte dell’INPS

  • ACCERTAMENTO DI ILLECITI ex D.M. 30 GENNAIO 2015

L’accertamento di un illecito di cui al D.M. 30 gennaio 2015 con un provvedimento definitivo da parte della autorità amministrativa o giudiziaria comporta la sospensione del rilascio del Durc da 3 a 24 mesi a seconda della gravità dell’illecito, l’azienda di conseguenza è privata di tutti i benefici contributivi e fiscali di cui gode per tutto il periodo della sospensione.

  • VIOLAZIONE DI NORME DI LEGGE O DI CONTRATTI COLLETTIVI

In questi casi la violazione rileva solo se commessa nei confronti del lavoratore dal cui rapporto derivano i benefici di legge o di ccnl, salvo che non integri uno degli illeciti di cui al D.M. 30 gennaio 2015 o che non comporti una irregolarità contributiva risultante dal Durc.  Vengono revocati esclusivamente i benefici previsti dalla legge o dal contratto collettivo per il lavoratore nei cui confronti è stata commessa la violazione e per il periodo in cui la violazione si è protratta. La violazione delle stesse disposizioni nei confronti di lavoratori diversi per i quali non è prevista alcuna agevolazione non comporta la revoca di benefici normativi e fiscali.


3. Il documento unico della regolarità contributiva

Il Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) è un documento elaborato automaticamente dall’INPS a cadenza mensile che attesta la regolarità contributiva delle aziende. L’istituto, sulla base degli adempimenti contributivi effettuati, verifica la regolarità della azienda nei confronti dell’istituto pensionistico, dell’INAIL relativamente ai premi assicurativi e della Cassa Edile, per le aziende appartenenti a tale settore.

In caso di irregolarità l’Ente sospende il rilascio del Durc e concede alla azienda un termine di 15 giorni per mettersi in regola, superato il quale verrà rilasciato un Durc attestante l’irregolarità contributiva.

I controlli dell’INPS vengono effettuati unicamente sulla base dei pagamenti effettuati dalla azienda nei confronti degli istituti indicati, questo significa che un DURC positivo non esclude la irregolarità contributiva della azienda relativamente a quanto non risulti dai contributi versati, ad esempio in caso di lavoratori a nero.


4. Il mancato accertamento di specifiche violazioni

Requisito fondamentale per la concessione di agevolazioni contributive e fiscali alle aziende è l’autocertificazione che non sono stati accertati da parte di autorità amministrative o giudiziarie gli illeciti penali o amministrativi indicati dal D.M. 30 gennaio 2015. Il D.M. elenca una serie di disposizioni in materia di tutela delle condizioni di lavoro la cui violazione comporta la sospensione del rilascio del Durc per periodi che vanno dai 3 ai 24 mesi.

Questi illeciti sono:

  • Reato di omicidio colposo
  • Reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro
  • Reato di lesioni personali colpose
  • Violazione di norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
  • Violazione di norme per la prevenzione degli infortuni e per l’igiene sul luogo di lavoro
  • Violazione di norme che disciplinano i rapporti di lavoro di soggetti extracomunitari
  • Violazione di norme dirette a favorire la emersione di attività di lavoro irregolare
  • Violazione di norme relative al riposo giornaliero e settimanale dei lavoratori

5. Il rispetto della legge e dei contratti collettivi

Le legge e i contratti collettivi spesso prevedono dei benefici per le aziende con riferimento a singoli lavoratori, in questi casi di solito i benefici derivano dalla assunzione di lavoratori con specifiche caratteristiche come ad esempio i disoccupati di lungo periodo, i lavoratori in mobilità o quelli in Cassa integrazione.

Queste agevolazioni richiedono un requisito ulteriore alla regolarità contributiva, le aziende che ne beneficiano sono tenute a rispettare i testi legislativi e i contratti collettivi, questi ultimi solo nella parte economica e normativa, che li disciplinano.